Shantaram (Gregory David Roberts)

Shantaram è la storia schietta e anti-retorica di un latitante.                Roberts  in fuga a Bombay; un uomo che apre un piccolo ambulatorio gratuito in uno slum (baraccopoli) del terzo mondo, lavora per il principale boss della mafia di Bombay, opera come riciclatore di denaro sporco e come “soldato di strada” (una locuzione inglese che designa gli operatori volontari che assistono le persone socialmente svantaggiate, tentando di evitare che abbiano guai con la legge), affronta le armi russe nelle montagne dell’Afghanistan e si guadagna il soprannome – attribuitogli con acume dalla madre della prima persona, ritenuta affidabile, incontrata a Bombay – di Shantaram, che in lingua Marathi significa “uomo di pace” ovvero “uomo della pace di Dio”. [wikipedia]                                                                           Libro consigliatomi da un’amica e veramente apprezzato, nella sinossi di wikipedia che ho riportato sembra tutto molto leggero , ma di leggero nel libro rimane solo la velocità di scorrimento, scritto come se fosse già una scenografia, ti porta con il protagonista ad affrontare le avventure che il più delle volte sembrano surreali, divertente quando le due civiltà (Australiana e Indiana ) si scontrano sulle piccole cose ..  quando l’australiano ospite in casa del  miglior amico Prabaker si trova a dover fare una doccia.

«In India uomini portano questi…sopra-mutande in ogni momento e in ogni situazione. Anche se indossano sotto-mutande,

indossano sopra-mutande soprasotto-mutande.

Capisci?»

Soprannominato Lin dal suo amico, Mr Linbaba inizia un’avventura che solo un personaggio del suo calibro avrebbe potuto affrontare. Gregory evade dal carcere australiano dopo solo un anno dalla cattura. ex tossicodipendente trova la sua seconda vita a Bombay dove trascorre più di 10 anni, arriva come semplice turista , diventa per caso un dottore per i meno abbietti , si innamora prima del mondo indiano e subito dopo di una ragazza Karla, diventa il braccio destro della mafia indiana e combatte per amore quasi padre/figlio contro i russi nella città di Kandahar. Combatte contro Madame Zhou regina indiscussa delle prostituzione indiana e guadagna il rispetto di molti, non vuole mai uccidere anche quando nei carceri indiani viene torturato per diversi giorni. Le mille sfaccettature del’india e dei personaggi che Lin  incontrano fanno scivolare via le 1140 pagine che possono anche impressionare (se sono riuscito a leggerlo io!).

Crudo brutale e schietto sia nel bene che nel male.

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